“In corso”
Non sono che cantieri, fotografati di notte a Milano.
Mucchi di cavi, transenne, buchi, “luoghi crisalide” nella città vista come corpo ferito in trasformazione. Abbandonati a se stessi nelle tenebre della città, apparentemente immobili, composti, in attesa che la mano dell’uomo si rimetta al lavoro.
Nelle luci colorate della notte, sembrano rivendicare una propria dignità, quasi di scultura, involontaria, effimera, allegorie del mutamento, monumenti alla transitorietà, sottolineano anche la sottile ambiguità dell’apparenza nell’ordinario e nell’ovvio.
“In corso”
Nothing but road works photographed at night in Milano.
Piles of cables, barriers, holes, “chrysalid places” in the city seen as a transforming wounded body.
Left in their own in the city’s darkness, apparently immobile, composed, waiting for the return of human work.
In the coloured streetlight they seem to acquire a sort of their own dignity, almost like sculptures, unintentional “non finito”, ephemeral, allegories of change, monuments to the transitoriness, they also underline the fine ambiguity of appearance in the ordinary and in the obvious.
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